Cultura, Obiettivi, Strategia: 3 pilastri del successo aziendale

Periodicamente e al termine di ogni anno si leggono i numeri dell’azienda e si analizzano i risultati.

Ma cosa rappresentano le cifre finali oggetto di tanta attenzione?

In questo articolo vorrei evidenziare in particolare come questi numeri, di fatto, esprimono la sintesi di 3 pilastri fondamentali dell’orientamento aziendale:

– La Cultura dell’impresa

– Gli Obiettivi

– La Strategia per raggiungerli

Vorrei farlo con un percorso ideale.

La cultura è la base di tutto. È fatta di valori, di principi, di modi di vedere l’impresa, di leggere ed interpretare la società, di priorità che vengono fissate.

I valori devono far parte dell’essere dell’organizzazione, del modo con cui si vuole fare impresa.

Se prendiamo ad esempio Conad, primo gruppo in Italia della GDO, ciò è ben descritto anche nella comunicazione presentata qualche anno fa “Nessun uomo è un’isola, neanche un supermercato lo è”.

Una frase che rappresenta un forte valore. Infatti, questa società ha inserito nella propria missione la ricerca di un legame solidale verso i territori, aprendosi verso i temi sociali che circondano i migliaia di punti vendita sparsi sul territorio italiano.

Dalla cultura, (che è un po’ come il terreno su cui cresce la pianta) nascono gli obiettivi, di breve, medio e lungo termine. La cultura definisce soprattutto la natura e la qualità degli obiettivi.

Pertanto, in molte imprese non ci saranno soltanto traguardi economici e finanziari (sempre fondamentali) ma anche finalità più ampie da raggiugere su altri aspetti, quelli legati alle persone e alle parti interessati in generale.

Citando sempre Conad, ad esempio, l’azienda ha consapevolezza che la sua autentica ricchezza è il benessere di tutto il contesto in cui opera e a cui ritornano risorse da destinare a fini sociali.

Ma per raggiungere gli obiettivi, economici e non, c’è necessità del terzo pilastro: la strategia.

Perché poi occorre, operativamente, decidere come raggiungere gli obiettivi fissati, quali scelte fondamentali effettuare, che strade percorrere. Ci vuole concretezza.

Qui vengono definite tutte le iniziative, collegate e interdipendenti tra loro, che devono scaricare sul terreno i valori e la cultura aziendale su cui poggia l’impresa e permettere di raggiungere gli obiettivi definiti.

Seguendo il percorso di Conad anche a questo terzo livello, in cima alle priorità strategiche ci sono il legame con il territorio, lo sviluppo della marca privata e di una identità differenziante.

Di conseguenza tutte le attività sono allineate ai primi due pilastri.

Si opera dal punto di vista commerciale, ma anche all’interno delle comunità locali, coinvolgendo tutte le parti interessate. Vengono ad esempio realizzate iniziative specifiche per le scuole, per le associazioni sportive, culturali, di volontariato, ecc. Sono realizzati studi sociali per comprendere meglio le dinamiche della società e dare risposte più coerenti.

In un contesto che conosciamo tutti, di forti cambiamenti, accelerati in maniera esponenziale dalla pandemia, emerge ancora più forte la necessità di focalizzarsi su questo percorso.

Perché quando questi tre pilastri sono allineati fra loro, quando il percorso è coerente, allora è più probabile che si arrivi ad ottenere i risultati desiderati e ci sia un forte coinvolgimento all’interno della organizzazione.

Maria Concetta Moretti
Laureata in Economia e Commercio e Imprenditrice da sempre nel settore della distribuzione, all’interno del quale ha vissuto e vive da protagonista tutte le trasformazioni. È stata componente del CDA e poi Presidente della Cooperativa Conad Adriatico e consigliere del CDA di Conad Consorzio Nazionale. Partecipa a progetti di consulenza nell’ambito delle Risorse Umane in Malavolta Consulting.